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Don Mauro Inzoli, chiesto il processo: “Ha abusato di cinque ragazzini”

Il procuratore di Cremona, Roberto di Martino, ha chiesto il rinvio a giudizio per don Mauro Inzoli. Il 65enne sacerdote è accusato di violenza sessuale su cinque ragazzini, con abuso di autorità derivante dalla sua posizione di ex parroco di una chiesa di Crema.
A cura di Francesco Loiacono
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Nel cerchio, don Inzoli al convegno dello scorso gennaio in Regione
Nel cerchio, don Inzoli al convegno dello scorso gennaio in Regione

Un'accusa pesante: violenza sessuale su cinque ragazzini, di cui il più piccolo aveva 12 anni, con abuso di autorità derivante dalla sua posizione. Di questa imputazione don Mauro Inzoli, il 65enne sacerdote soprannominato "don Mercedes" per la sua passione per le auto di lusso, potrebbe presto rispondere davanti a un giudice. Il procuratore di Cremona, Roberto di Martino, ha chiesto infatti il rinvio a giudizio per il prelato, dopo che un tentativo di patteggiamento avanzato dalla sua difesa non è stato accolto dal giudice per le indagini preliminari.

Don Inzoli è già stato sospeso dal Vaticano

Gli episodi contestati al sacerdote, che per la sua condotta era già stato sospeso dallo Congregazione per la dottrina della fede, sono otto, e sarebbero avvenuti tra il 2004 e il 2008, periodo nel quale don Inzoli rivestiva il doppio ruolo di rettore del liceo linguistico Shakespeare di Crema e di parroco della chiesa della Santissima Trinità. Proprio sfruttando la sua posizione "don Mercedes" avrebbe abusato dei ragazzini, che hanno raccontato agli inquirenti il dettaglio delle violenze subite: palpeggiamenti, carezze e baci che si sarebbero consumati in gran parte nello studio del sacerdote, ma anche in alcuni luoghi di villeggiaturea dove i giovani trascorrevano le vacanze.

È stato il deputato di Sel Franco Bordo a presentare un esposto alla magistratura, facendo partire l'inchiesta penale dopo il provvedimento preso dalle autorità religiose, che però non hanno voluto trasmettere alla giustizia italiana gli atti relativi al sacerdote. Il caso di don Inzoli è tornato alla ribalta lo scorso gennaio, quando il prete aveva partecipato all'incontro sulla famiglia naturale che si era tenuto in Regione Lombardia ed era stato molto criticato per la presenza del logo Expo sulla locandina. Gli organizzatori, tra cui il governatore Roberto Maroni, avevano allora detto di non essersi accorti della sua presenza. Adesso, se "don Mercedes" dovesse essere rinviato a giudizio, rischia fino a 12 anni di reclusione.

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