Disabile massacrato di botte e derubato: arrestata la badante ucraina
È stato trovato privo di sensi nel suo appartamento a Cascina del Sole, a Bollate in provincia di Milano. Un 50enne disabile, costretto su una sedia a rotelle, è stato ricoverato d'urgenza mercoledì mattina al Policlinico di Milano e si trova ora in coma farmacologico. A ridurlo in queste condizioni è stata la sua badante ucraina di 30 anni, con l'aiuto di un complice. La vittima è stata trovata in condizioni molto gravi: il volto tumefatto per le botte, l'impronta di una scarpa impressa sulla guancia, dovuta ad una violenta pedata, e sul collo il segno dello strappo di una catenina d'oro. La donna, che aveva svolto servizio per l'uomo in modo saltuario per circa tre mesi, per il suo piano criminoso è stata aiutata da un clochard bulgaro di 34 anni. Dopo aver picchiato l’uomo, i due lo hanno rapinato, strappandogli fede nuziale e carte di credito, con le quali hanno poi prelevato 600 euro ad uno sportello.
Gli aggressori del disabile incastrati dalle telecamere
È stato proprio a seguito del prelievo però, che i due si sono incastrati con le loro mani: allo sportello, infatti, non si sono resi conto della presenza della telecamera di sicurezza, che li stava riprendendo. Sono state queste immagini che hanno consentito ai carabinieri di individuare i due. I militari hanno infatti mostrato il video al fratello della vittima, che ha riconosciuto il volto della badante, Maryana Berdyuk, trovata ad una fermata della stazione di Bollate, e il suo complice Dimitrov Nedyalko, fermato a Cadorna. I due aggressori sono stati trovati con addosso la collanina, la fede nuziale e 210 euro in contanti, più una ricevuta di un money transfer per l'invio di parte del denaro in Ucraina. A seguito della scioccante vicenda, come si legge sul Corriere, è intervenuto il sindaco di Bollate, Stefania Lorusso, che ha invitato i cittadini a prestare attenzione: "Questa vicenda mi ha colpito: come Comune avevamo un progetto per istituire un albo delle badanti ma non è stato possibile attuarlo, perché non esistono corsi di formazione riconosciuti a livello regionale e dunque non avremmo potuto garantire l'affidabilità delle persone iscritte. Consiglio alle famiglie di chiedere consiglio alle parrocchie e a persone di fiducia nella scelta di chi si prende cura dei nostri cari".