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Desenzano, baby-pusher spacciavano droga via Whatsapp: denunciati

Nove giovani spacciatori sono stati denunciati e uno di loro è stato arrestato dai carabinieri di Desenzano del Garda, in provincia di Brescia. I minorenni avevano creato una rete per spacciare droga all’esterno di scuole e nei luoghi di ritrovo giovanile, servendosi anche di Whatsapp.
A cura di Francesco Loiacono
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Erano in nove, tutti giovanissimi ma già attivi con la loro rete di spaccio di droga. I baby spacciatori, tutti minorenni, sono stati denunciati dai carabinieri di Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, dopo che i militari hanno portato alla luce il loro sistema per vendere droga all'esterno delle scuole e negli altri luoghi di ritrovo dei ragazzini.

I nove baby pusher utilizzavano a tal propositi i moderni mezzi di comunicazione, come il servizio di messaggistica immediato Whatsapp. Sul social network  spacciatori e clienti, anch'essi tutti giovanissimi, comunicavano utilizzando un linguaggio in codice che è stato facilmente decrittato dai militari. Ad esempio, per sapere se i baby pusher avevano a disposizione della droga, i clienti ponevano loro la domanda: "Stai bene?". In caso di risposta affermativa partivano le indicazioni per incontrarsi.

Desenzano, baby-pusher usano Whatsapp per spacciare droga

Ad aiutare i carabinieri a smantellare l'organizzazione sono state anche le testimonianze di 40 giovani consumatori di droga, tutti segnalati alla prefettura. Tra i nove denunciati c'è anche un ragazzino, considerato il capo della baby-gang di spacciatori, che è stato arrestato e trasferito in una comunità per minori.

Non è la prima volta che le cronache raccontano dell'utilizzo di Whatsapp come "canale" comunicativo per spacciare droga: era successo qualche tempo fa sempre in Lombardia, per la precisione a Monza. Anche in quel caso a vendere gli stupefacenti erano dei ragazzini: è il lato oscuro della loro abilità nell'utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione.

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