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Darsena balneabile a Milano: proposta bipartisan di alcuni consiglieri, ma Sala è scettico

Alcuni consiglieri comunali di Milano sono pronti a presentare un ordine del giorno a Palazzo Marino per proporre la “balneazione regolamentata” della Darsena, l’antico porto della città diventato il cuore della movida. La proposta è bipartisan, ma non mancano le perplessità: sono legate alla sicurezza, alla qualità delle acque e alla tutela della tranquillità dei residenti. Intanto alcuni consiglieri oggi hanno fatto un tuffo dimostrativo.
A cura di Francesco Loiacono
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Una proposta bipartisan destinata a dividere la città: rendere la Darsena di Milano balneabile. Si tratta dell'antico porto del capoluogo lombardo, riqualificato in occasione dell'Expo e diventato uno dei centri nevralgici della movida. Forse anche troppo, almeno a detta di alcuni residenti della zona, che lottano contro l'inquinamento acustico e il degrado prodotto dai frequentatori della Darsena, alcuni dei quali si tuffano già nelle sue acque, rischiando però multe salate (150 euro) visti i divieti in vigore attualmente.

Adesso alcuni consiglieri comunali di diversi schieramenti politici (ma il promotore dell'iniziativa è Enrico Marcora della lista civica "Noi, Milano", direttamente collegata al sindaco Beppe Sala), vogliono portare il tema della balneabilità della Darsena in Consiglio comunale. Nei prossimi giorni infatti sarà presentato un ordine del giorno che proporrà una "balneazione regolamentata", vale a dire limitata a determinati periodi dell'anno (presumibilmente l'estate e durante i weekend primaverili), in determinate zone e solo in orari prestabiliti.

Il tuffo dimostrativo dei consiglieri

La proposta piace a molti: oggi diversi consiglieri (ci sono esponenti di Forza Italia, della Lega, del Pd, di Insieme per Milano – ex Sinistra per Milano -, lista civica Parisi e Milano Popolare) hanno chiesto in via formale al sindaco, all'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza e all'assessore al Demanio Roberto Tasca di poter fare un tuffo dimostrativo nelle acque della Darsena tra le 13 e le 13.30. Complice un miglioramento della situazione meteo – a Milano è in corso un'allerta meteo – alla fine in quattro si sono effettivamente tuffati: Marcora, Franco D'Alfonso e Marco Fumagalli di Noi Milano e Alessandro Morelli della Lega nord, che ha indossato una maglietta con la scritta "Riaprire i navigli". C'è, insomma, la volontà di rendere la Darsena un luogo ancora più popolare, facendone una grande piscina per tutti i milanesi.

Tante anche le perplessità

Se la proposta ha un certo fascino, non mancano le perplessità, soprattutto da parte del sindaco Beppe Sala. Ci sono quelle legate alla sicurezza (i divieti vengono giustificati anche con la presenza di mulinelli e correnti che mettono in difficoltà anche i nuotatori più esperti), quelle legate alla qualità delle acque (su cui però il Consorzio Villoresi, responsabile in materia, ha già fornito rassicurazioni) e l'ultima, legata proprio al discorso della movida e della sua regolamentazione. Palazzo Marino ha difatti varato da poco un'ordinanza volta proprio alla tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, che tra le varie cose vieta l'introduzione e la vendita di bottiglie di vetro. Cosa succederebbe se la Darsena diventasse balneabile? Come si potrebbe controllare la prevedibile calca che si crea ogni volta che il porto di Milano diventa la sede di importanti eventi pubblici gratuiti (l'esempio è sempre la famosa o famigerata "Notte delle lanterne" con i suoi oltre 50mila partecipanti)? Domande che richiederanno naturalmente un attento studio prima di poter formulare delle risposte.

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