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Cortei di protesta e Capi di Stato in visita, Milano bloccata

Da giovedì mattina una “giornata di sciopero sociale e metropolitano” indetta dai collettivi studenteschi contro la Lega Nord. Ma in piazza anche giovani thailandesi contro il loro primo ministro, presente a Milano per il vertice Asem. E nel pomeriggio si prevedono nuove manifestazioni di ucraini e filorussi.
A cura di Francesco Loiacono
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Studenti e collettivi milanesi contro la Lega Nord, manifestanti thailandesi contro il primo ministro Prayuth Chan-ocha, presente a Milano per la due giorni del vertice Asem. E poi filorussi contro il presidente Ucraino Petro Poroshenko e giovani ucraini contro Vladimir Putin, entrambi attesi a Milano per il summit. La giornata di giovedì è stata e continuerà ad essere interessata da manifestazioni continue. L’occasione, d’altronde, è molto ghiotta per chi ha intenzione di farsi vedere dal mondo intero: sono 53 le delegazioni di Paesi esteri presenti a Milano per la decima edizione del vertice Asem (Asia Europe meeting), in programma giovedì e venerdì. Ma a spingere in strada centinaia di manifestanti, ritrovatisi a partire dalla mattina di giovedì in largo Cairoli, ci sono anche motivazioni ristrette ai confini nazionali e anche cittadini. Più precisamente, parte dei ragazzi in corteo protesta contro la manifestazione annunciata per sabato 18 ottobre dalla Lega Nord, il cui slogan è “Stop invasione". Un evento che ha già scatenato numerose polemiche, e contro la quale si è schierata, da ultima, anche l'Associazione degli ex deportati nei campi di concentramento nazisti, che l'ha definita "Xenofoba e razzista". Sebbene una contro-manifestazione sia già stata pianificata dai collettivi della "Milano meticcia" nella stessa giornata di sabato, già giovedì mattina la Lega, il suo segretario Matteo Salvini e i suoi esponenti sono stati fatti oggetto di cori di protesta da parte degli studenti. Impossibile, però, ignorare che, in contemporanea con il corteo, il premier Matteo Renzi stesse ricevendo i leader dei più importanti Paesi d'Europa e dell'Asia. Motivo per cui la protesta ha preso di mira anche loro. In particolare, i circa duecento thailandesi presenti all'interno del corteo hanno rivolto la loro attenzione al generale Prayuth Chan-ocha, capo delle forze armate della nazione nonché fautore del colpo di stato che ha rovesciato il potere lo scorso maggio: la sua presenza a Milano è stata salutata da uno striscione che recitava "Prayuth is a criminal".

La prima fase delle proteste si è conclusa giovedì mattina a Porta Venezia, senza alcun tipo di problemi. Nel pomeriggio, è annunciato un sit-in di protesta dei giovani thailandesi davanti all'hotel che ospita il primo ministro, il Rosa Grand in piazza Fontana. Molto vicino a Palazzo Reale, dove nella serata si terrà la cena di gala tra i leader dei Paesi partecipanti al vertice, "offerta" dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e alla quale è atteso, tra gli altri, il presidente russo Vladimir Putin. Contro di lui, in mattinata, hanno protestato due attiviste del gruppo "Femen", che a seno nudo si sono versate addosso del vino rosso a simboleggiare il sangue che si sta versando in Ucraina per le "politiche del terrore" portate avanti da Putin. Proteste che potrebbero ripetersi, ad opera di militanti filoucraini, anche giovedì pomeriggio. Ma la giornata di manifestazioni potrebbe anche vedere, sempre nel pomeriggio, la protesta di attivisti filorussi contro il presidente ucraino Petro Poroshenko e la sua giunta "piena di nazisti".

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