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Coppia dell’acido, Martina Levato riabbraccia il figlio Achille: “Emozionante”

Martina Levato, condannata a 14 anni per l’aggressione con acido a Pietro Barbini insieme ad Alexander Boettcher, ha potuto abbracciare suo figlio Achille per due brevi periodi martedì sera e mercoledì mattina. Martedì il tribunale dei minori ha infatti disposto che la mamma possa vedere il figlio una volta al giorno, senza però poterlo allattare.
A cura di Francesco Loiacono
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Martina Levato, la studentessa bocconiana condannata a 14 anni per l'aggressione con acido ai danni di Pietro Barbini, ha potuto riabbracciare martedì sera suo figlio Achille, nato a Ferragosto e subito allontanato dalla madre per volontà del pubblico ministero dei minori Annamaria Fiorillo. Il ricongiungimento, seppure per pochi minuti, è arrivato dopo la decisione urgente del tribunale dei minori, che martedì ha disposto che Martina possa vedere il figlio una volta al giorno, senza però poterlo allattare. Al suo legale, Stefano De Cesare, Martina avrebbe detto che l'abbraccio con Achille è stato "emozionante". L'incontro si è nuovamente ripetuto mercoledì mattina, per una mezz'ora circa, sotto il controllo dei medici e degli agenti della polizia penitenziaria che sorvegliano la stanza alla clinica Mangiagalli nella quale la 23enne si trova ricoverata da poco prima del parto.

Ancora incerto il futuro di Achille

È ancora incerto, intanto, il futuro del piccolo Achille. Il tribunale dei minori ha aperto le procedure per l'adottabilità, che però potrebbero durare mesi. Non si sa bene invece cosa potrà succedere nei prossimi giorni, quando Martina e il figlio saranno dimessi dalla clinica. Secondo l'avvocato De Cesare, mamma e bambino dovrebbero essere trasferiti all'Icam, Istituto di custodia attenuata per madri detenute con figli, così come deciso prima del parto dal tribunale milanese: si attende tuttavia in merito una nuova decisione urgente dei magistrati.

Intanto, prosegue anche l'iter del padre del bambino, Alexander Boettcher, anche lui condannato a 14 anni con la complice e amante Levato per la stessa aggressione – i due sono implicati in un altro processo insieme a un terzo complice per altre aggressioni – per il riconoscimento di Achille. Boettcher, tramite il suo legale Alessandra Silvestri, ha inoltre fatto istanza al tribunale di Milano chiedendo di vedere suo figlio "con le modalità che codesto tribunale vorrà riconoscere e riterrà più idonee".

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