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Coniugi uccisi a Brescia, la polizia arresta due complici dei killer

Due uomini sono stati arrestati dalla Polizia di Brescia perché ritenuti complici dei due stranieri che la mattina dell’ 11 agosto trucidarono i due titolari della pizzeria “Da Frank”. Secondo quanto accertato dagli inquirenti i due avrebbero avuto una parte importante nel delitto.
A cura di An. Mar.
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Avrebbero giocato un ruolo fondamentale nell'aggressione e nel duplice omicidio di Franco Seramondi e Giovanna Ferrari, la coppia trucidata a Brescia la mattina dello scorso 11 agosto nella pizzeria da Frank a Brescia. I due, entrambi cittadini stranieri, sono stati arrestati oggi dalla polizia. Il primo, accusato di concorso in omicidio plurimo premeditato, ricettazione e detenzione di arma è stato tratto in arresto a Mairano in provincia di Brescia, il secondo, invece, accusato di ricettazione e detenzione di arma è stato fermato a Cremona. I due presunti complici del delitto di via Val Saviore, si trovano ora in questura a Brescia, in attesa di essere portati in carcere.

La pista della "concorrenza" non convince gli inquirenti

Per il duplice omicidio dei coniugi sono già in carcere A.M., pakistano 32enne e S.S., indiano 33enne, ritenuti i due killer della coppia di ristoratori. Proprio negli ultimi giorni, il cittadino pakistano che da subito si era arreso confessando il delitto ha rivelato di non aver avuto intenzione di uccidere la donna. Secondo quanto riferito agli inquirenti, il movente del delitto sarebbe legato a motivi di concorrenza tra i due ristoratori bresciani e A.M, titolare del ristorante "Dolce e salato", non lontano dalla pizzeria da Frank, la quale, sostiene lo straniero guadagnava di più del suo locale. Una versione, quella dei due killer, che gli investigatori stanno verificando da diversi giorni. Il ritrovamento di una ingente somma di denaro nell'appartamento della coppia (800mila euro in contanti) e di alcuni assegni non riscossi ha dato luogo a ulteriori accertamenti sull'assetto bancario e patrimoniale delle vittime. I titoli di credito non incassati rinvenuti nell'abitazione dei Seramondi si riferiscono alla cessione del locale "Dolce e salato", attualmente gestito da A. M e passato dalla proprietà dei coniugi a quella del loro killer.

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