147 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Condannato per stalking il “killer dei gatti”: “Li strangolo perché sono buoni da mangiare”

Un 40enne di Trescore Balneario (Bergamo), soprannominato il “killer dei gatti”, è stato condannato a due anni per stalking. L’uomo è ancora a processo con l’accusa di aver torturato e ucciso diversi gatti, inviando poi le foto delle torture via Whatsapp. Alla vittima dello stalking mandava messaggi con frasi del tipo: “Strangolo i gatti che sono buoni da mangiare”.
A cura di Francesco Loiacono
147 CONDIVISIONI
Immagine

È stato condannato per stalking a due anni di reclusione il "killer dei gatti", soprannome con il quale è ormai conosciuto M.F., un 40enne di Trescore Balneario (in provincia di Bergamo). L'uomo è difatti ancora a processo con le accuse di maltrattamento e uccisione di animali. Secondo gli inquirenti si sarebbe fatto affidare numerosi felini e li avrebbe poi torturati e uccisi, inviando foto e video delle sevizie via Whatsapp. Nell'ambito di questo filone principale di inchiesta si sono poi sviluppate altre accuse: truffa (relativa alla compravendita di alcuni beni online che non sarebbero mai stati pagati) e, appunto, stalking.

Quest'ultimo filone, giunto a sentenza, si ricollega alle accuse principali a carico del 40enne. La vittima dell'uomo è infatti una donna di 44 anni che nel 2014 era stata contattata dal 40enne per l'acquisto di alcuni cuccioli. La donna si era insospettita perché il 40enne le aveva chiesto solo una gatta e non gli aveva quindi più risposto. Ma da allora erano iniziati i messaggi ossessivi da parte del 40enne. Messaggi dal contenuto pesante: "Strangolo i gatti che sono buoni da mangiare", o addirittura una ricetta per cucinarli: "Per fare una teglia, servono due animali adulti o 12 piccoli", secondo quanto riporta il quotidiano "Il Giorno". La 44enne lo aveva quindi denunciato ai carabinieri, facendo partire l'inchiesta che adesso, almeno per la parte relativa allo stalking, è arrivata a sentenza: il 40enne non beneficerà della condizionale, dovrà scontare un anno in libertà vigilata, sottoporsi a un trattamento sanitario e pagare subito 13mila euro alla vittima. Da segnalare che accusa e difesa avevano chiesto entrambe l'assoluzione. Secondo una consulenza psichiatrica chiesta dall'avvocato dell'uomo, il 40enne soffrirebbe di un disturbo antisociale di personalità che inciderebbe sulla sua capacità di intendere e di volere.

147 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views