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Comincia oggi il processo al medico e all’infermiera killer di Saronno, accusati di 5 morti

Il medico Leonardo Cazzaniga, ex vice primario del pronto soccorso di Saronno, è accusato di aver ucciso quattro pazienti a cui avrebbe somministrato un potente cocktail di anestetici. Insieme alla sua compagna, l’infermiera Laura Taroni, è accusato anche di aver ucciso, con lo stesso metodo, il marito di lei.
A cura di Enrico Tata
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I due arrestati, Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni (Facebook)
I due arrestati, Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni (Facebook)

Comincia oggi il processo sulle morti sospette avvenute nelle stanze del pronto soccorso dell'Ospedale di Saronno, Varese. Accusati di omicidio il medico Leonardo Cazzaniga, ex vice primario del reparto, e la sua compagna, l'infermiera Laura Taroni. Il primo, difeso dall'avvocato Ennio Brufoli, secondo i pm della procura di Busto Arsizio avrebbe somministrato ai suoi pazienti il cosiddetto "protocollo Cazzaniga", cioè un potentissimo miscuglio di anestetici che avrebbe dovuto "accompagnare alla morte" le persone da lui assistite. Questa mattina il medico si è recato in tribunale, mentre era invece assente Laura Taroni, accusata, in concorso con il compagno, di aver ucciso il marito Massimo Guerra con lo stesso cocktail letale di medicine. In una telefonata intercettata dice a Gazzaniga, riferendosi ai figli: "Se vuoi uccido anche loro". Oggi in aula erano presenti molti parenti delle vittime, gli avvocati delle stesse e i rappresentanti di alcune associazioni che intendono costituirsi parte civile al processo.

Cazzaniga, l'angelo della morte

Oltre alla morte del marito della Taroni, Cazzaniga è accusato di aver ucciso quattro anziani pazienti dell'ospedale di Saronno in un arco di tempo che va dal 2012 al 2013. L'indagine, coordinata dalla procura di Busto Arsizio, sta cercando di accertare eventuali responsabilità del medico su alcune morti sospette che si sono verificate, sempre nel pronto soccorso di Saronno, nel 2011, anno in cui Cazzaniga fu assunto. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, nei corridoi dell'ospedale il "protocollo Cazzaniga" era conosciuto anche da altri medici e infermieri. Addirittura l'imputato si vantava di un suo nomignolo: "L'angelo della morte".

Tra le morti sospette c'è quella di Antonino Isgrò, entrato al pronto soccorso per una sospetta frattura del femore dovuta a una caduta. Secondo i carabinieri la morte dell'uomo, racconta il figlio, non è stata naturale.

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