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Città studi, la denuncia dei residenti: “Folle tiro alla fune contro gli alberi di piazza Da Vinci”

I residenti del quartiere Città studi, a Milano, hanno denunciato che nei giardini di piazza Leonardo Da Vinci durante il weekend alcune persone si allenano a “tiro alla fune” contro gli alberi. La denuncia è stata ripresa anche dal consigliere del Municipio 3 Marco Cagnolati: “Torna di moda il ‘tiro alla fune’ (da parte di soliti incivili) con il solo risultato di danneggiare gli alberi presenti e creare buche all’interno delle aree verdi recentemente riqualificate”.
A cura di Francesco Loiacono
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La foto del "tiro alla fune" scattata dai residenti di Città studi e pubblicata dal quotidiano "Il Giorno"
La foto del "tiro alla fune" scattata dai residenti di Città studi e pubblicata dal quotidiano "Il Giorno"

Giocare a tiro alla fune contro gli alberi. Questo l'incredibile passatempo di alcune persone a Milano, precisamente in piazza Leonardo Da Vinci, un'area recentemente riqualificata dal Comune che si trova davanti al Politecnico, a Città studi. La denuncia è partita da alcuni residenti della zona ed è stata ripresa dal consigliere del Municipio 3 Marco Cagnolati, capogruppo di Forza Italia: "Nonostante le denunce inviate al Sindaco Beppe Sala ed all'assessore Rozza in merito al degrado delle aree verdi del nostro municipio ecco che in Piazza Leonardo Da Vinci torna di moda il ‘tiro alla fune' (da parte di soliti incivili) con il solo risultato di danneggiare gli alberi presenti e creare buche all'interno delle aree verdi recentemente riqualificate", scrive su Facebook.

La denuncia dei residenti è accompagnata da una foto, pubblicata dal quotidiano "Il Giorno", che ritrae il folle passatempo: nell'immagine si vedono nove persone che tirano una lunga fune, assicurata all'altra estremità a un albero, fortunatamente protetto da un telo bianco. Secondo i residenti la scena si ripete spesso, soprattutto nei weekend. È evidente che gli alberi, per quanto robusti, ne possano risentire. Non si capisce neppure il motivo di questo gesto: se si tratta di una sorta di allenamento, non si capisce infatti perché gli "atleti" non lo possano fare dividendosi in squadre, senza coinvolgere la flora nei loro sforzi.

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