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Case Aler, troppi inquilini non pagano: tagliati i servizi di pulizia

Il 40 per cento degli inquilini delle case popolari Aler di Milano non paga i servizi di pulizia. Per questo l’ente ha deciso di ridurre il servizio: le pulizie saranno effettuate ogni due settimane, anziché settimanalmente.
A cura di Francesco Loiacono
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Nelle case popolari di Milano di proprietà dell'Aler, Azienda lombarda di edilizia residenziale, ci sono troppi inquilini che non pagano quanto dovuto. Non solo l'affitto, ma anche i servizi di pulizia. Una situazione ormai insostenibile, che ha portato l'ente a prendere una decisione: ridurre le pulizie per i prossimi tre mesi. Lo ha spiegato la stessa azienda in una nota: "In mancanza di tali rimborsi da parte degli utenti, Aler da un lato è chiamata a sostenere costi indebiti e dall'altro ad erogare cifre sempre crescenti che non è in grado di sostenere". Da qui la soluzione di compromesso: le pulizie saranno fatte a cadenza bisettimanale anziché settimanale. Impossibile infatti sospenderle del tutto, per i conseguenti rischi igienico-sanitari, così come il taglio completo del servizio sarebbe ingiusto nei confronti degli inquilini in regola con tutti i pagamenti.

Il 40 per cento degli inquilini Aler non paga le pulizie

Ma quanti sono gli inquilini che non pagano? Secondo l'Aler si tratta del 40 per cento degli inquilini, ossia 16mila nuclei familiari che non contribuiscono ai 76 milioni di euro che l'ente anticipa ogni anno alle ditte di pulizia per le parti comuni dei palazzi delle case popolari. Non c'è una zona di Milano meno virtuosa delle altre: il problema è diffuso un po' ovunque, ed è dovuto forse alla cattiva fama che l'Aler si trascina da tempo: buchi di bilancio e gestione "allegra" del patrimonio immobiliare che secondo alcuni inquilini, forse, giustificano il mancato pagamento delle quote. Tra i morosi, è bene ricordarlo, vi è chi non riesce proprio a pagare perché in condizioni di indigenza, ma anche chi potrebbe pagare ma non lo fa.

È proprio a questi ultimi che è rivolta in modo particolare la decisione dell'Aler, che precisa: "L'azienda potrà ripristinare le attività ordinarie a fronte del regolare pagamento – mese per mese – da parte degli utenti".

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