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Capotreno aggredito con il machete, ridotte le condanne dei tre responsabili

I giudici hanno escluso l’aggravante dei futili motivi. I tre ragazzi si resero responsabili dell’aggressione a colpi di machete di un capotreno alla stazione di Villapizzone, Milano.
A cura di Enrico Tata
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I giudici hanno escluso l'aggravante dei futili motivi e per questo hanno ridotto le condanne dei tre ragazzi responsabili dell'aggressione a colpi di machete di un capotreno alla stazione di Villapizzone, Milano. L'episodio avvenne l'11 giugno del 2015. Nel processo di primo grado, celebrato con il rito abbreviato lo scorso 8 febbraio davanti al gup di Milano Alfonsa Ferraro, i tre salvadoregni, appartenenti alla gang MS13, furono condannati per tentato omicidio a 14 anni, 16 anni e 11 anni e 4 mesi.

I giudici della corte d'appello hanno ritenuto di ridurre le condanne per José Rosa Martinez, Jackson Lopez Trivino e Andres Lopez Barraza. Dovranno scontare, rispettivamente, 12, 14 e 10 anni di reclusione. Confermata l'assoluzione, anche in appello, degli altre tre imputati a processo, Alexis Ernesto Garcia Rojas, Kevin Jeovanni Vasquez Majano e Henry Alexander Cortez Gonzales.

"Ce lo aspettavamo – è stato il commento del capotreno Carlo Di Napoli dopo la lettura della sentenza – non è una botta diretta in faccia, ma un colpo che riusciamo a incassare". Di Napoli nell'aggressione ha rischiato di perdere un braccio. A colpirlo col machete fu Josè Rosa Martinez, ma la pena più severa è stata comminata a Trivino, detto "Peligro": il ragazzo, pur non avendo sferrato il colpo di machete, secondo i giudici ebbe un ruolo attivo nell'aggressione e non ammise la propria responsabilità.

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