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Buccinasco, bufera per lo spot del Comune: “Volete farvi sentire? Fate come il Padrino”

Il volto di Marlon Brando – Don Vito Corleone usato come testimonial dall’amministrazione comunale per pubblicizzare un corso di comunicazione rivolto a consiglieri e gruppi politici. Il piccolo comune nell’hinterland di Milano è definito la “Platì del nord” per le infiltrazioni della ‘ndrangheta.
A cura di Francesco Loiacono
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L'amministrazione comunale di Buccinasco, comune nell'hinterland milanese, è nella bufera. Il motivo è la singolare – e secondo molti fuori luogo – campagna di comunicazione per promuovere un corso di "public speaking". Testimonial della campagna, difatti, è niente meno che Marlon Brando alias Don Vito Corleone, il boss mafioso protagonista del Padrino. È lui, secondo gli organizzatori del corso, la persona da imitare se ci si vuole far ascoltare, soprattutto in pubblico. Peccato però che proprio Buccinasco abbia una triste nomea: essere la "Platì del Nord". Il comune è infatti stato attraversato da tutte le più importanti inchieste sull'infiltrazione della ‘ndrangheta al nord, come le ultime Infinito e Crimine. Qui, inoltre, fin dagli anni '70 si sono stabiliti esponenti delle cosche calabresi che hanno ricostruito, nel Comune a sud-ovest di Milano, le ‘ndrine originarie.

Il corso promosso dal Comune

L'altro elemento criticato da molti, è che sia stato proprio il Comune ad aver organizzato e promosso il corso. La locandina con l'immagine di Don Vito Corleone è stata infatti inviata via mail dall'amministrazione comunale a tutti i consiglieri, amministratori e gruppi politici. "Non sono un esperto di comunicazione, ma sicuramente la locandina è di cattivo gusto", ha detto al Giorno Filippo Errante di Coalizione Civica. "La mia Sicilia non è sicuramente rappresentata dall’immagine della locandina, ma da uomini che hanno perso la vita per far prevalere la legalità all’illegalità, solo per ricordare magistrati, uomini delle forze dell’ordine, giornalisti sindacalisti e politici come Boris Giuliano, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Pippo Fava, Giuseppe Montana, Antonio Scopelliti, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’elenco potrebbe continuare all’infinito, loro mi rappresentano, non altri".

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