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Brexit, Gentiloni presenta la candidatura per portare l’Ema a Milano: “Ce la giochiamo per vincere”

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha presentato ufficialmente il dossier di candidatura per portare l’Ema, agenzia europea del farmaco, a Milano. Attualmente l’Ema, una delle tante agenzie dell’Unione europea, ha sede a Londra. Ma dopo la Brexit deve essere trasferita altrove. La decisione sarà presa il prossimo novembre.
A cura di Francesco Loiacono
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La sfida è ufficialmente lanciata: portare l'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, da Londra a Milano. Quella che era nata come un'ipotesi alla vigilia della Brexit potrebbe diventare una realtà il prossimo 20 novembre, quando i 27 Paesi dell'Unione europea dovranno decidere quale sarà la città che ospiterà l'agenzia ora che la Gran Bretagna ha deciso di uscire dall'Ue.

Oggi il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha presentato ufficialmente a Milano la candidatura del capoluogo lombardo. Lo ha fatto in un luogo simbolico, Palazzo Pirelli. Perché è proprio il Pirellone, grattacielo progettato da Giò Ponti e diventato simbolo del capoluogo, che dovrebbe, nel caso, ospitare gli uffici dell'Ema: "Non saremo decoubertiniani in questa partita, con tutto il rispetto per lo spirito olimpico. Ce la giochiamo per vincere: si vince e si perde, ma questa partita ce la giochiamo per vincere. Abbiamo le condizioni per farlo", ha detto il presidente del Consiglio alla presenza, tra gli altri, del governatore lombardo Roberto Maroni, del sindaco di Milano Beppe Sala e del delegato del governo per il dossier Ema, Enzo Moavero Milanesi.

Il video di presentazione della città per l'Ema

Nel dossier – a cui supporto sono stati realizzati un sito internet e il video di presentazione che si può vedere qui sotto – vengono presentati i sei punti di forza della città: le sue infrastrutture, le scuole internazionali, le università e la ricerca, la presenza massiccia di aziende farmaceutiche, e naturalmente il cibo e le bellezze naturali milanesi o raggiungibili nei dintorni della città: "È una grande occasione per noi e per l'Europa – ha detto Gentiloni – Questa è una partita che l'Italia fa bene a giocarsi in questa fase in cui vediamo sintomi di ripresa a livello nazionale. E Milano è simbolo di questa capacità di risollevarsi".

Maroni: Siamo competitivi, c'è ottimismo

L'ottimismo del presidente del Consiglio è condiviso anche dal governatore lombardo Maroni, che ha ribadito di essere pronto a cedere il Pirellone ai dipendenti dell'Agenzia del farmaco: "Se fosse chiesto il Pirellone come sede definitiva dovremmo dire di sì". Un'eventualità che però creerebbe un problema: trovare una sede alternativa per il Consiglio regionale lombardo, che ha attualmente sede proprio a Palazzo Pirelli. Il governatore leghista ne ha approfittato per chiedere, nel caso, un aiuto del governo.

I prossimi passaggi per decidere dove sarà l'Ema

Dopo la presentazione ufficiale delle candidature entro il 31 luglio alla Commissione europea, a fine settembre i dossier verranno valutati e sarà stilata una sorta di classifica tra le città in lizza, che sono ufficiosamente una ventina (ma il numero si saprà con precisione il 31 luglio). Ad ottobre sulla nuova sede dell'Ema ci sarà un incontro tra i Capi di Stato e di governo europei. Quindi il 20 novembre con voto a scrutinio segreto, ci sarà la decisione finale: il vincitore dovrà ottenere almeno 14 preferenze. Il rischio, dovuto anche allo scrutinio segreto, è quello di accordi sottobanco tra i Paesi. Un'eventualità che il sindaco Sala spera che non si verifichi: "La nostra speranza è che non ci sia alcun accordo sottobanco – ha detto il sindaco ai cronisti – perché sulla candidatura sappiamo che non abbiamo molti rivali, e questo viene fatto trasparire da Bruxelles stessa. Milano – ha poi aggiunto Sala – non ha paura di affrontare queste sfide. Non tanto io ma soprattutto i milanesi sanno che attraverso queste sfide si può proiettare Milano verso il suo fuituro. Milano vive in quanto internazionale, sennò il successo della città si sgonfierebbe".

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