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Brexit, a marzo parte il piano per portare un distretto finanziario da Londra a Milano

Sembra ben avviato il progetto di creare un distretto finanziario su modello della City londinese a Milano, per assorbire le attività finanziarie in uscita da Londra dopo la Brexit. Sul tema è al lavoro il Comitato Select, che a marzo dovrebbe avviare incontri con la comunità finanziaria. Intanto, una risoluzione che impegna il governo a creare il distretto è stata approvata dalla commissione Finanze della Camera.
A cura di Francesco Loiacono
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I sindaci di Londra e Milano, Sadiq Khan e Beppe Sala, davanti alla City londinese
I sindaci di Londra e Milano, Sadiq Khan e Beppe Sala, davanti alla City londinese

Non è propriamente il trasferimento a Milano di una delle due Agenzie europee (l'Abe sulle banche e l'Ema sui farmaci) che, con la Brexit, dovranno lasciare Londra. Ma sembra oramai ben avviato il progetto di creare un distretto finanziario anche nel capoluogo lombardo, su modello della City londinese. A lavorarci è il Comitato Select, un'organizzazione indipendente e non governativa che ha tra i suoi obiettivi quello di accreditare Milano come capitale finanziaria dell'Eurozona.

Il Comitato è al lavoro per far partire nel prossimo marzo il cosiddetto "road-show": termine mutuato dal mondo della finanza e delle banche d'affari (lo si fa ad esempio prima della quotazione di una società in borsa) che significa nel concreto l'organizzazione di incontri con la comunità finanziaria londinese, per convincerla a trasferirsi all'ombra della Madonnina.

Nelle intenzioni dei membri del comitato Milano dovrebbe ospitare le attività di Euroclearing, cioè operazioni che riguardano il mercato dei derivati in euro. Per farlo, però, il presupposto necessario è la costituzione di un distretto consortile, che ridurrebbe i rischi per i partecipanti. Come è scritto sul sito del comitato, il distretto consentirebbe di  "superare l’applicazione del diritto amministrativo attraverso un contratto di adesione tra i partecipanti", mentre  "imporre una clausola arbitrale per demandare le dispute ad una procedura di arbitrato ad hoc consente di superare la lentezza della giustizia. In questo senso la Corte Arbitrale Europea è un buon punto di partenza".

La risoluzione approvata in commissione Finanze

Il progetto del Comitato Select ha trovato anche un'importante sponda in Parlamento: negli scorsi giorni infatti all'interno della commissione Finanze della Camera è stata approvata una risoluzione bipartisan (con il solo voto contrario del M5S) per impegnare il governo a fare i passi necessari per dar vita al distretto finanziario dove concentrare le attività della City in uscita dopo la Brexit. Il presidente della commissione, Maurizio Bernardo (Area popolare), primo firmatario dell'atto poi sottoscritto anche dai deputati Alessandro Pagano e Gregorio Gitti e poi da tutto il gruppo Pd, Forza Italia e dai Civici e Innovatori, aveva affermato: "L’obiettivo è quello di dare vita a un polo per tutti i servizi d’investimento ai sensi della direttiva Mifid e organizzare il distretto in forma di Gruppo Economico d’Interesse Europeo (Geie), capace di coinvolgere partner internazionali accanto ai soggetti istituzionali italiani, tra cui gli operatori bancari e gli intermediari finanziari".

I prossimi passi spettano al governo

Bernardo ha poi proseguito: "La proposta di trasferire a Milano le risorse e le piattaforme per l’Euroclearing, in uscita da Londra, va sostenuta in tutte le sedi istituzionali. Le possibilità ci sono considerato il legame industriale tra le borse valori di Londra e Milano (Borsa Italiana fa infatti parte del gruppo London Stock Exchange, ndr) e alla luce della capacità attrattiva della città, che ha tutte le carte in regola per essere capitale della finanza europea". Il deputato ha quindi sollecitato il governo: "Adesso il Governo italiano, anche alla luce delle parole della premier britannica Theresa May, che ha annunciato di voler rinunciare al mercato unico europeo e commerciare con tutti i Paesi ‘nel modo più libero possibile’, passi dalle parole ai fatti e dia corso all’impegno assunto nella risoluzione".

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