Blitz al campo rom, liberate 20 ragazze costrette a prostituirsi
È
finito con un maxi-blitz dei carabinieri, all'alba di mercoledì, l'incubo per 20 giovani ragazze romene, costrette a prostituirsi da connazionali senza scrupoli che, grazie alla loro attività ottenevano lauti guadagni. Le ragazze erano tenute "prigioniere" nel campo rom di via Silla, una baraccopoli alla periferia nord-ovest di Milano. Per liberarle, dopo una complessa indagine durata oltre due anni, i carabinieri della stazione e della compagnia di Rho hanno impiegato 80 uomini, che hanno circondato il campo nomadi e dopo averne setacciato ogni angolo hanno arrestato tre dei cinque componenti della banda di sfruttatori, finiti poi tutti in carcere con le accuse di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: 4 uomini, tutti tra i 20 e i 22 anni, e una donna di 38 anni, la contabile del gruppo.Liberate 20 ragazze costrette a prostituirsi
Le ragazze costrette a prostituirsi erano tutte giovanissime, originarie del sud della Romania. Erano arrivate in Italia con la promessa di un lavoro, in parte reclutate da quelle stesse persone che poi, una volta giunte nel nostro Paese, avevano fatto capire loro quale sarebbe stato il loro destino: vendere il proprio corpo per 30 euro sulle strade di Milano (zona San Siro) e l'hinterland (Rho, Vanzago e Pregnana Milanese). Alla fine di ogni giornata poi dovevano consegnare l'incasso ai loro aguzzini: oltre 200mila euro al mese il guadagno illecito che la banda di criminali riusciva a ottenere. Adesso i cinque arrestati si trovano a San Vittore, mentre un altro gruppo di romeni, che aiutavano nel reclutamento delle ragazze in Romania, è oggetto d'indagine. Per i trasferimenti delle donne dal loro Paese all'Italia venivano impiegati normali autobus di linea, che fermavano a Molino Dorino. Era lì che le giovani romene vedevano infrangersi il proprio sogno. Adesso, però, per le vittime di questa tratta inizia una nuova vita: alcune in patria, altre all'interno di strutture protette dove sono ospitate al sicuro.