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Bimbo vegano, il Tribunale lo affida ai nonni: “Serve alimentazione adeguata”

A tre anni pesava quanto un neonato e presentava livelli di calcio “ai limiti della sopravvivenza”. Dopo il ricovero in ospedale, è arrivata la decisione dei giudici: “Starà con i nonni, ma i genitori potranno vederlo”. Se non avrà le cure richieste, il piccolo potrebbe essere trasferito in una comunità protetta.
A cura di Ida Artiaco
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A poco più di un anno di vita pesava quanto un neonato per via della rigida dieta vegana impostagli dai genitori, papà indiano e mamma italiana, residenti nel quartiere Baggio di Milano. Dopo le cure in ospedale e l'intervento del tribunale, pare sia arrivato l'epilogo della vicenda, alla ribalta della cronaca nazionale dello scorso luglio, quando il piccolo fu operato al Policlinico di San Donato per gravi problemi cardiaci e perché fortemente deperito: il bimbo ora sta bene, è stato affidato al Comune e collocato a casa dei nonni materni. Questi avranno il compito di garantire al nipotino una alimentazione adeguata all'età e alle condizioni di salute.

"La scelta del Tribunale di privilegiare in questa fase il collocamento presso l'abitazione dei nonni è assolutamente condivisibile – ha sottolineato a La Repubblica Ciro Cascone, capo della procura presso il Tribunale dei minori – . La rigida scelta alimentare dei genitori del piccolo non avrebbe garantito una crescita adeguata, ma al contempo non si è voluto allontanare il bambino dalla dimensione familiare. La presenza dei nonni in questo senso è una garanzia". Alla madre, tuttavia, non sarà fatto divieto di fare visita al figlio. Nel caso in cui gli assistenti sociali del Comune e i pediatri dovessero notare la presenza di ulteriori anomalie nell'alimentazione del bambino, non è escluso che il piccolo sia trasferito in una comunità protetta.

Tutto era cominciato all'inizio dello scorso mese di luglio, quando il bambino è stato ricoverato in ospedale sottopeso e con un ritardo psicomotorio e livelli di calcio "ai limiti della sopravvivenza". Erano stati propri i nonni a dare l'allarme e ad accompagnare il piccolo al Fatebrenefratelli. Il papà e la mamma avevano però deciso di non collaborare, riportando il figlio a casa. E' stato a questo punto che è intervenuta la procura. Nella loro abitazione gli agenti hanno trovato diversi preparati omeopatici e siringhe etichettate come alimenti, oltre a dieci gatti. I genitori hanno poi spiegato agli agenti di seguire una dieta rigorosamente vegana.

Il precedente

Sempre a luglio, un caso molto simile a quello di Milano era scoppiato anche a Genova, dove una bambina di poco più di tre anni era stata ricoverata all'Ospedale Gaslini a causa di una grave carenza di vitamina B12, considerata una diretta conseguenza della rigida dieta vegana seguita dai suoi genitori. In particolare, a preoccupare maggiormente i medici è stata la possibilità di rilevare danni neurologici permanenti. Anche in questa vicenda era intervenuto il Tribunale dei minori, anche se i genitori avevano assicurato di "essere premurosi e di aver seguito un regime in grado di soddisfare i bisogni della neonata", come aveva riportato il quotidiano La Repubblica.

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