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Bergamo, ragazza molestata sul treno: arrestato senegalese di 32 anni

È stato arrestato mercoledì con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una 23enne bergamasca, Ndir Modou Niang, un 32enne senegalese irregolare. La violenza risale allo scorso dicembre. L’uomo aveva già scontato tre anni per lo stesso reato, commesso su un altro treno.
A cura di Federica Gullace
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È stato arrestato a Bergamo con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una 23enne bergamasca, Ndir Modou Niang, un 32enne senegalese, senza regolare permesso di soggiorno e senza fissa dimora. L’uomo, che aveva già scontato tre anni e mezzo per una violenza sessuale commessa su un treno a Como, si trova ora in carcere in attesa della convalida del fermo dopo che la Squadra mobile della Questura, capitanata da Giorgio Grasso, lo ha arrestato ancora una volta per il medesimo reato, stavolta commesso sul treno regionale Bergamo-Milano porta Garibaldi.

L'episodio risale a dicembre

Tutto è successo lo scorso 12 dicembre quando la giovane, uscita dal lavoro, si apprestava a salire sul treno delle ore 21 che l’avrebbe riportata a casa. Una volta preso posto e partito il treno, però, la 23enne, l’unica in tutto il vagone, è stata avvicinata dal senegalese, il quale sedutosi accanto, ha iniziato a infastidirla. Subito la ragazza ha tentato di scappare, ma il senegalese l’ha minacciata con un coltello da cucina. Nei successivi 20 minuti, l'uomo ha tenuto la giovane sotto torchio, palpeggiandola nelle parti intime e costringendola a baciarlo, per poi farsi consegnare e sbloccare un iPhone 6.

L'incubo termina alla stazione di Carnate: lui scende, lei corre dalle forze dell'ordine per denunciare il tutto, rivelando per filo e per segno l’accaduto, compreso il furto del telefono. Elemento, quest’ultimo, considerato fondamentale, che ha concesso alla polizia di rintracciare l'uomo. Il senegalese, infatti, aveva utilizzato il telefono rubato per fare una telefonata a un venditore marocchino ambulante. Interrogato, il marocchino ha riferito di essere stato contattato da un uomo col quale aveva già fatto affari, per la vendita di un iPhone 6 a 300 euro: a quel punto la squadra mobile è riuscita a risalire a Ndir Modou Niang , poi riconosciuto in fotografia sia dal marocchino che dalla 23enne. Come riportato da Bergamonews, il senegalese è stato arrestato la sera del 21 gennaio, quando il suo telefono cellulare ha agganciato la cella di via Angelo Maj a Bergamo, e poi in stazione. La Squadra mobile della questura lo ha così localizzato mentre cenava alla mensa di don Fausto Resmini. L’uomo aveva con sé aveva uno spray urticante e un grosso coltello da cucina nascosto nei pantaloni.

Il senegalese progettava di scappare

Ora la Squadra mobile di Bergamo, assieme al sostituto procuratore Alessandro Pepè della Procura di Monza che gestirà il procedimento penale, è al lavoro per capire se ci siano stati altri episodi simili a questo. Nel frattempo, per Ndir Modou Niangil, in attesa di processo, è stato disposto il fermo, dato il pericolo di fuga. Sembra infatti che il senegalese fosse intenzionato a lasciare l’Italia per dirigersi in Francia. L'episodio della violenza subìta dalla 23enne ripropone il tema della sicurezza sui mezzi pubblici: il giorno dopo l'arresto del senegalese, a Milano un filippino di 52 anni è stato arrestato dalla Polmetro alla fermata Cairoli. Per due mesi aveva molestato diverse ragazzine sulla linea uno della metro, masturbandosi e palpeggiandole.

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