33 CONDIVISIONI

Bergamo, quando il bullo è il preside: dirigente scolastico patteggia la pena

Dirigente scolastico di Bergamo patteggia pena a 4 mesi di reclusione per abuso di mezzi di corruzione: a due studenti colpevoli di trasgressioni aveva inflitto un umiliante shampoo con Coca-Cola e schiuma da barba. Un altro ragazzo costretto a girare con un cartello d’insulti per la scuola.
A cura di Valerio Renzi
33 CONDIVISIONI
Immagine

Ha patteggiato una condanna a 4 mesi di reclusione Giuseppe Di Giminiani, 61 anni, preside dell'Istituto Aeronautico Locatelli di Bergamo, ritenuto colpevole di abuso di mezzi di correzione e di disciplina. A denunciarlo due studenti minorenni.

Era l'ottobre del 2015 quando il dirigente scolastico, nella mensa dell'istituto da lui diretto, rovesciava in testa a due ragazzi di 16 anni una lattina di Coca-Cola e della schiuma da barba, per poi fare uno shampoo umiliante di fronte a tutti. I due adolescenti erano stati riconosciuti come responsabili di un grave fatto: dopo aver spruzzato della lacca sui capelli di un altro studente, gli aveva dato fuoco.

Durante l'inchiesta è poi emerso un altro grave episodio: nel 2013 Di Giminiani aveva costretto un ragazzo a girare per la scuola con un cartello appuntato sul petto con una frase di pesante scherno. La sua colpa quella di aver insultato una compagna di classe

"Essere denunciato per aver fatto uno shampoo a uno studente – si era giustifica il preside – mi sembra un po’ eccessivo. Oltretutto quel ragazzo si era reso responsabile di fatti gravi in convitto, dando fuoco ai capelli di un compagno e rischiando di fargli perdere un occhio. Ma aveva dato problemi anche nei tre anni precedenti. Dopo l’episodio, lo avevo sospeso e poi ha cambiato scuola. Anche lo studente punito con il cartello non ha vissuto male la punizione, tanto che non mi ha denunciato".

33 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views