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Bergamo, a processo il “killer dei gatti”: torturava e uccideva gli animali filmando tutto

Un uomo di 40 anni, soprannominato il “killer dei gatti”, è finito a processo a Bergamo con l’accusa di maltrattamento e uccisione di animali. L’uomo avrebbe torturato e ucciso alcuni felini filmando le violenze e inviando poi i video alle persone che glieli avevano affidati. La difesa ha chiesto una perizia psichiatrica per l’imputato.
A cura di Francesco Loiacono
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Il "killer dei gatti" è finito a processo. Davanti al tribunale di Bergamo si è aperto mercoledì 11 novembre il procedimento ai danni di un uomo di 40 anni, accusato di maltrattamento e uccisione di animali. Il 40enne si è "guadagnato" il soprannome perché, secondo quanto gli è contestato dall'accusa, avrebbe torturato e ucciso alcuni gattini che gli erano stati affidati, riprendendo tutte le violenze e poi inviando i filmati alle persone che gli avevano dato in custodia gli animali.

Chiesta la perizia psichiatrica

Un comportamento crudele e all'apparenza senza alcuna giustificazione, motivo che ha spinto la difesa a chiedere una perizia psichiatrica per verificare le condizioni dell'imputato, in particolare la sua capacità di intendere e di volere. Al processo hanno preso parte, in qualità di parti civili, anche alcune associazioni che si occupano della difesa degli animali (Enpa, Ugda e Comitato diritti animali di Bergamo), oltre a una delle proprietarie dei gattini torturati e uccisi dall'uomo. Il 40enne deve rispondere anche di altre imputazioni: a suo carico ci sono anche le accuse di stalking e di truffa. In quest'ultimo caso, secondo l'accusa l'uomo avrebbe concluso alcuni acquisti online, almeno una quarantina, senza mai pagare la merce comprata. Queste altre imputazioni saranno oggetto di nuove udienze. Il processo in ogni caso si preannuncia molto lungo: la prossima udienza è in programma il 23 marzo 2016.

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