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Arrestati due ladri di ex-voto: avevano saccheggiato quattro chiese (FOTO)

Un 38enne e un 33enne residenti nel Milanese sono stati arrestati dai carabinieri di Rho con l’accusa di aver saccheggiato quattro chiese della zona. I due hanno distrutto le teche dei Santi rubando gioielli ed ex-voto donati dai fedeli: il valore degli oggetti fin qui ritrovati è di poco superiore ai cinquemila euro.
A cura di Francesco Loiacono
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Se ci fosse una "graduatoria" dei furti più odiosi, un posto di tutto rispetto lo meriterebbero quelli ai danni dei luoghi di culto. Proprio il tipo di reati nei quali si erano specializzati due malviventi originari del Milanese, un 38enne di Cesate e un 33enne di Rescaldina, entrambi arrestati dai carabinieri della compagnia di Rho. I due avevano preso d'assalto quattro chiese dall'inizio dell'anno: il Santuario della Madonna della Selva di Fagnano Olona (Varese), la Parrocchia di Rosate (Milano), il Convento dei Frati minori di Busto Arsizio (Varese) e la Basilica di San Martino Vescovo di Magenta (Milano).

Rubati ex-voto e gioielli donati alle chiese

Il loro "modus operandi", se si può definire così, era sempre lo stesso: spaccavano le teche e derubavano gioielli ed ex-voto che i fedeli avevano deciso di donare come forma di riconoscenza ad alcuni Santi. Proprio la grossolanità dell'operato dei due malviventi ha portato però al loro arresto. Nel corso dell'ultimo colpo a Magenta, infatti, i carabinieri avevano trovato su una teca distrutta un'impronta digitale. Dalle successive comparazioni è stato possibile risalire al primo dei due ladri, il 38enne di Cesate, pluripregiudicato. Analizzando i suoi movimenti e il suo giro di conoscenze i militari sono poi arrivati al complice, il 33enne di Rescaldina, anche lui con precedenti penali. La collana rubata nella Basilica di San Martino Vescovo, dal valore di tremila euro, è stata recuperata presso un ignaro compro-oro di Rho. Nello stesso esercizio sono stati trovati anche rosari, targhette per gli ex-voto, collane, crocifissi, bracciali e una coppia di fedi datate 1928, tutto secondo i carabinieri riconducibile ai colpi effettuati nelle altre chiese dai due. Il valore degli oggetti trafugati è superiore ai cinquemila euro: esiguo, a confronto con quello simbolico di chi aveva deciso di farne dono alle chiese.

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