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Apple store al posto del cinema Apollo: il caso divide la giunta

L’annuncio dell’apertura di un Apple store al posto del cinema Apollo nel centro di Milano ha provocato malumori nella giunta Pisapia. L’assessore Rozza parla di un progetto che nega la funzione pubblica di piazza del Liberty, mentre il collega Del Corno afferma che la decisione “priva la città di un importante punto di riferimento culturale e sociale”. L’assessore Balducci assicura: “Troveremo una sistemazione alternativa”.
A cura di Francesco Loiacono
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L'ingresso del cinema Apollo (web)
L'ingresso del cinema Apollo (web)

L'apertura di un Apple store al posto del cinema Apollo a Milano, oltre a dividere la cittadinanza – qui il sondaggio di Milano Fanpage sull'argomento -, provoca anche malumori all'interno della giunta Pisapia. Un fatto che restituisce una certezza: l'accordo tra la società di Cupertino e Immobiliare cinematografica srl, proprietaria della multisala, non è più un'indiscrezione della stampa. Lo dimostrano infatti le polemiche e alcune dichiarazioni degli assessori della squadra del sindaco, che sembrano essere stati colti di sorpresa dalla notizia.

Sorpresa l'assessore Rozza: "Negata la funzione pubblica della piazza"

Tra i sorpresi rientra l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza, risentita per un progetto che rischia di negare la funzione di piazza del Liberty. Uno spazio privato ma a uso pubblico che, in quest'ultima veste, ha beneficiato recentemente di interventi di sistemazione costati 600mila euro (di soldi pubblici). Di carattere opposto è stato un criticato intervento su Facebook dell'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran, che in qualità di titolare alle deleghe all'Arredo urbano aveva avviato i lavori: "Sicuramente il Cinema Apollo mancherà a molti di noi, però credo anche che l'apertura di Apple sia una notizia molto positiva per Milano", ha scritto Maran. Attirandosi molte critiche anche per la sua successiva precisazione: "Trattasi di uno spazio privato e di libera scelta dei proprietari di vendere e su cui l'Amministrazione Comunale non ha ruolo".

Del Corno: "La città perde un punto di riferimento culturale e sociale"

Tesi confermata anche dall'assessore alla Cultura Filippo Del Corno, che però su Facebook ha evidenziato come la decisione "priva la città di un importante punto di riferimento culturale e sociale, e vanifica una buona parte del lavoro prezioso compiuto da Anteo Spa – che gestisce al 50 per cento il multisala Apollo, ndr – per la diffusione del cinema di qualità a Milano". Del Corno ha poi lanciato una proposta: "Perché non predisporre che gli scomputi oneri dei prossimi importanti interventi urbanistici non contemplino, oltre a scuole, biblioteche, teatri e parchi, anche sale cinematografiche, considerandole una priorità?". Tra i commenti è arrivata anche la risposta dell'ex vicesindaco e assessore all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris: "Si può già fare".

Il nuovo titolare delle deleghe all'Urbanistica, l'ex pro-rettore del Politecnico Alessandro Balducci, ha infine aperto uno spiraglio per la sopravvivenza in altro luogo del cinema Apollo, affermando che Palazzo Marino si impegnerà a trovare una sistemazione alternativa.

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