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Appalti truccati all’Expo, la Corte dei Conti chiede agli ex manager oltre 5 milioni di euro

La procura regionale della Corte dei conti della Lombardia ha contestato a due degli ex manager di Expo implicati nella vicenda di appalti truccati, Angelo Paris e Antonio Acerbo, un danno erariale di oltre cinque milioni di euro. Sul fronte penale, Paris e Acerbo hanno già patteggiato.
A cura di Francesco Loiacono
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La procura regionale della Corte dei conti della Lombardia ha contestato a due degli ex manager di Expo implicati nella vicenda di appalti truccati un danno erariale di oltre cinque milioni di euro. La notifica è stata presentata ad Angelo Paris, ex responsabile area acquisti e ad Antonio Acerbo, ex responsabile unico del progetto delle Vie d'acqua. Entrambi erano stati arrestati (il primo assieme alla cosiddetta Cupola degli appalti, il secondo in un'inchiesta successiva nell'ottobre 2014) e in sede penale hanno già patteggiato la propria pena con la giustizia. Paris ha patteggiato 2 anni e sei mesi di condanna con 100mila euro di risarcimento alla società, mentre Acerbo nell'aprile 2015 ha patteggiato una pena a 3 anni, sempre con 100mila euro di risarcimento alla Expo spa.

Parallelamente alla vicenda penale, erano stati avviati però i procedimenti di responsabilità erariale con l'ausilio del Nucleo di polizia tributaria di Milano della guardia di finanza, coordinati dal procuratore regionale Antonio Caruso e dai sostituti procuratori Alessandro Napoli, Luigi D'Angelo e Antonino Grasso. Al termine delle indagini sono stati contestati ai due ex manager di Expo il danno erariale all'immagine, il danno patrimoniale da tangente e il danno alla concorrenza. Un conto molto salato per una vicenda un po' finita nel dimenticatoio.

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