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Aggressioni con acido, Boettcher si dichiara innocente. In aula Lucia Annibali

Alexander Boettcher, imputato a Milano per le aggressioni della cosiddetta banda dell’acido, si è dichiarato innocente addossando tutte le responsabilità alla sua compagna Martina Levato e al complice Andrea Magnani, già condannati a 16 e nove anni di carcere. In aula anche l’avvocatessa marchigiana sfregiata nel 2013, che ha voluto essere vicina ai genitori dei ragazzi sfigurati con l’acido.
A cura di Francesco Loiacono
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Si è dichiarato innocente Alexander Boettcher, presente in un'aula del tribunale di Milano per il processo che lo vede imputato per lesioni gravissime e associazione a delinquere in merito alla sua appartenenza alla cosiddetta "banda dell'acido". Boettcher è accusato di aver preso parte alle aggressioni con acido ai danni di Stefano Savi e a Giuliano Carparelli, avvenute nel 2014 a Milano. Carparelli riuscì a ripararsi dietro a un ombrello e si salvò, mentre Savi è rimasto sfregiato, a quanto pare vittima di uno scambio di persona. Per questa vicenda negli scorsi giorni sono stati condannati in primo grado Martina Levato, ex amante di Boettcher, e Andrea Magnani. I due sono stati giudicati con rito abbreviato mentre Boettcher ha scelto l'ordinario. Alexander e Martina hanno alle spalle anche una condanna a 14 anni per l'aggressione sempre con acido a Pietro Barbini.

Boettcher ha negato anche l'aggressione a Barbini

Per la prima volta da quando è stato arrestato lo scorso 28 dicembre 2014, Alexander ha risposto in un'udienza pubblica rispondendo al pubblico ministero Marcello Musso. Lo ha fatto per dissociarsi a livello penale da quanto compiuto da Martina e Andrea Magnani, ai quali in sostanza ha addebitato tutta la responsabilità per la vicenda. Boettcher ha semplicemente ammesso di avere delle responsabilità nel travagliato rapporto di coppia con Martina Levato: secondo l'accusa è proprio per una sorta di purificazione della ragazza che sarebbero stati commessi i diversi agguati. Il broker Alexander ha anche negato di aver preso parte all'aggressione a Pietro Barbini, dicendo che si trovava sul luogo dell'agguato solo perché Martina gli aveva chiesto di andarla a prendere. Per il pm Musso quanto affermato da Alex sono "falsità e cose fantasiose".

"Magnani mente"

A riprova delle sue affermazioni Boettcher ha citato i tabulati telefonici che dimostrerebbero come, sia il 2 novembre (notte dell'aggressione a Savi) sia il 15 novembre 2014 (data del tentato agguato a Carparelli) il suo telefono si troverebbe in una posizione incompatibile con quella delle aggressioni. All'obiezione del pm, che ha detto che i testimoni lo hanno riconosciuto in via Bixio (dove abita Carparelli) Boettcher ha risposto: "Loro hanno detto che l'aggressore aveva il naso a punta. Ed è Magnani ad avere il naso a punta, non io. Sono disposto anche a fare il riconoscimento con la parrucca".

Proprio in merito a quanto affermato dal presunto complice, Alexander ha detto nel corso dell'udienza che Magnani avrebbe mentito, in particolare sul cambio targhe che sarebbe stato fatto prima del blitz in via Carcano, sede dell'aggressione a Barbini: "Se lo ha fatto lo ha fatto da solo". Così come da soli avrebbero agito Martina e Magnani per l'acquisto di parrucche e travestimenti usati per compiere i sopralluoghi prima delle aggressioni. La stessa Martina Levato ha sempre negato la partecipazione del suo ex amante – i due hanno avuto un figlio lo scorso agosto – nelle aggressioni con acido.

Proprio il ruolo dell'ex studentessa bocconiana potrebbe essere adesso fondamentale per il destino di Alexander. All'interrogatorio odierno ha difatti assistito anche Alessandra Guarini, uno degli avvocati di Martina Levato: "Per la prima volta dal giorno dell'arresto, la mia assistita sembra dimostrare seri dubbi sul suo compagno", ha detto il legale, che riferirà a Martina quanto detto da Alex prima di valutare nuove mosse.

In aula anche Lucia Annibali

All'udienza odierna ha partecipato anche Lucia Annibali, l'avvocatessa marchigiana che nel 2013 è stata sfigurata con l'acido in un agguato organizzato dal suo ex fidanzato. Annibali, che aveva da tempo manifestato la sua solidarietà alle vittime della banda dell'acido, ha assistito all'interrogatorio di Boettcher a fianco di Gherardo Barbini e Alberto Savi, rispettivamente papà di Pietro e Stefano.

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